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Riflessioni green Rinnovabili

Aumento delle bollette? La soluzione può essere l’autoconsumo

Aumento delle bollette? La soluzione può essere l’autoconsumo

L’annuncio di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, è preoccupante: «Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%». Colpa del boom dei prezzi delle materie prime, soprattutto del gas naturale. «Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, e aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta - ha detto il ministro – nessuno mette in discussione che la transizione ecologica vada fatta il prima possibile, senza indugi e con sacrifici enormi. Ci credo eccome alla transizione ecologica, ma non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili».

Non è colpa del green

Già, la transizione ecologica. È colpa del green se la bolletta aumenta? Secondo l’Indice Selectra SQ Luce, l’osservatorio permanente che monitora le offerte luce e gas dei maggiori fornitori mettendole al confronto con gli altri indicatori chiave, è abbastanza chiaro che il problema non sia legato alle rinnovabili. Secondo l’Istituto Selecta, infatti, l’aumento dei prezzi dell’elettricità negli ultimi tre mesi è al 97% dovuto a fattori non legati alla CO2, ma principalmente all’aumento dei prezzi del gas, quasi raddoppiati rispetto alla fine di giugno. I costi della produzione delle centrali a gas sono quelli che di fatto stabiliscono il prezzo dell’energia sul mercato, perché si tratta dell’ultima fase per produrre l’energia necessaria per bilanciare il sistema. Quindi è aumentata la componente energia delle bollette. La quota legata al costo delle rinnovabili è un discorso a parte, che riguarda circa il 20% del costo finale. Prima di tutto non è legato alla produzione dell’energia elettrica: per le rinnovabili non c’è il costo della materia prima. Quello che i consumatori pagano è l’importo per incentivare lo sviluppo delle energie verdi che, però, ultimamente non ha subito aumenti, anzi: per il trimestre in corso il governo è intervenuto con il decreto “Lavoro e Imprese”, che ha destinato 1,2 miliardi di euro a ridurre questa voce.

Cosa fa il mercato?

Ma non è bastato e gli aumenti ci sono stati comunque: +9,9% per l’elettricità, + 15,3% per il gas. I consumatori, a questo punto, possono tutelarsi da costi futuri destinati ad aumentare attraverso ad esempio il cambio di operatore che fornisce l’energia. Ad esempio attraverso ilportaleofferte.it, uno strumento messo a disposizione dall’Arera, l’Autorità per l’energia, che raccoglie, confrontandole tra loro, tutte le offerti presenti sul mercato sia per l’elettricità che per il gas naturale. Questo per quanto riguarda l’immediato, che però è destinato a non durare: sul mercato ci sono offerte di tutti i tipi, ma va considerato il fatto che gli operatori possono intervenire solo sul 40% del costo finale, e comunque i prezzi delle offerte lancio non resteranno bloccati per sempre: il tempo massimo è due anni, dopodiché l’operatore si adeguerà ai prezzi di mercato.

Una soluzione

Una soluzione a cui pensare, soprattutto in tempo di superbonus per l’edilizia superbonus per l’edilizia, è quella dell’autoconsumo. L’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico che viene immediatamente consumata dalla rete dell’abitazione sia attraverso l’utilizzo diretto e immediato, sia attraverso un sistema di accumulo, che permette di “fare scorta” e poter utilizzare dopo il tramonto quanto prodotto durante il giorno: tutto questo è autoconsumo, una soluzione auspicabile, soprattutto in vista di un futuro che dipenda sempre meno dall’energia derivante dalle fonti fossili. Per far rendere al massimo il proprio impianto in termini di costi legati all’energia, è comunque importante programmare i cicli degli elettrodomestici il più possibile nelle ore diurne. Un piccolo cambio di abitudini, che può aiutare moltissimo il pianeta, quindi il nostro futuro.

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