Stiamo aspettando tutti la pioggia, ma c’è un Barometro che segna beltempo e non può che essere una buona notizia: è il Barometro del Fotovoltaico, il documento di Elmec Solar che fa il punto sulla situazione del mercato dell’energia solare in Italia. E segna il bel tempo, perché le installazioni continuano a crescere: 1.061.083 il totale degli impianti collocati nel BelPaese nel 2021 contro i 935.961 dell’anno precedente, con una percentuale di aumento pari a +13% in un solo anno. E il trend è in costante crescita.
Nel Barometro si parla anche delle “10 città fotovoltaiche del 2021”, ovvero le province che hanno fatto contare più installazioni nell’anno preso in esame. Un punto di partenza, una fotografia per capire lo stato dell’arte di un mercato, quello dei pannelli fotovoltaici, che punta al futuro in un presente che sta dimostrando quanto questi dispositivi stiano diventando una delle tecnologie da implementare “di default” sugli edifici. “In Italia negli ultimi 10 anni si è passati da poco più di 50 megawatt di potenza installata a poco più di 60 megawatt”, afferma Alessandro Villa, _Amministratore Delegato di Elmec Solar e Membro del Consiglio di Italia Solare_. “Il valore totale delle rinnovabili in Italia rappresenta circa il 16,3 % di cui una buona fetta (più o meno il 40%), è occupata dall’idroelettrico, un settore da noi ‘storico’ e la cui crescita è rimasta costante nel tempo”. Il fotovoltaico, pur in crescita, arriva al 6,7% del totale del valore delle rinnovabili in Italia. Il resto è occupato dall’eolico. Insomma, la strada è quella giusta ma, se vogliamo allontanarci davvero dai combustibili fossili e dal loro enorme potenziale inquinante, serve fare di più. La rielaborazione Elmec Solar dei dati pubblicati da Italia Solare racconta di dieci province che hanno installato il maggior numero di impianti fotovoltaici nello scorso anno. In testa c’è Roma con 40.559 impianti; seguono Brescia (33.330), Treviso (32.773), Padova (30.939), Vicenza (26.949), Torino (25.838) , Bergamo (23.371) , Verona (23.331) e Venezia (23.007). Ultima della “top ten” è Milano, con 22.340 nuovi impianti nell’ultimo anno. Complessivamente, in Italia sono stati installati circa 80.000 impianti fotovoltaici nel corso del 2021, con una crescita costante nell’arco dei mesi: a marzo 2021 erano 950.160 gli impianti totali installati sul suolo italiano, a giugno 2021 968.711 (+18.551), a settembre 2021 989.687 (+20.976) e a dicembre 2021 1.016.083 (+ 26.393).
Il trend è sicuramente incoraggiante, ma è necessario lavorare molto per raggiungere gli obiettivi del 2030 in tema di rinnovabili: dovremmo installare circa 70 GW di rinnovabili in 10 anni, ovvero 7 GW all’anno. Questo secondo gli impegni che l’Italia ha preso in documenti come il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) e la Strategia nazionale di lungo termine sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Si tratta di obiettivi che richiedono impegno, ma non sono impossibili nè irraggiungibili, anche se le recenti difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime per i produttori di pannelli creano qualche problema in più, è necessario aumentare la velocità di istallazione dei nuovi impianti. I dati, d’altro canto, raccontano di una capacità globale di energia elettrica da fonti rinnovabili più che raddoppiata dal 2010, arrivando quasi ai 3.000 gigawatt ora di produzione annua, e che promette di crescere negli anni arrivando ad una produzione stimata di 6.000 gigawatt entro il 2029. Numeri sicuramente incoraggianti, ma è la consapevolezza di dover mantenere questa direzione la vera discriminante per questo tipo di mercato, che risulta convenente davvero per tutti, non solo per chi produce o installa. Per chi investe in un impianto fotovoltaico i tempi di rientro sono rapidissimi (da 3 a 6 anni), la capacità di produzione di energia pulita e garantita vanta una media tra i 30 e i 50 anni, a seconda della tecnologia installata. Ma non è solo questo: gli obiettivi dell’agenda 2030 riguardano non un singolo segmento di mercato, ma tutto il pianeta. Per questo siamo tutti responsabili.