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Ecosostenibilità e green economy: l’Italia ai primi posti nella classifica europea.

Imprese sostenibili, sono i giovani i pionieri nell’ambito delle energie rinnovabili****.

Ecosostenibilità e coscienza green, l’Italia è tra le nazioni più virtuose del panorama europeo rispetto alla gestione e lo smaltimento dei rifiuti, l’innovazione nel campo di riciclaggio, ecodesign ed economia circolare. Un paese attento alle tematiche che riguardano la sostenibilità ma che spesso, per ragioni di disinformazione, non è in grado di valorizzare le proprie eccellenze.

Il report annuale Dual Citizen del centro di ricerche di Washington DC, evidenzia come vi sia scarsa consapevolezza da parte dei cittadini italiani riguardo questi elementi di valore, principalmente a causa dell’assenza di comunicazione tra gli enti locali e i cittadini.

Nel nostro paese ci sono circa 74 mila imprese condotte da giovani imprenditori e operanti secondo principi green, circa il 7% del totale delle aziende italiane!

Solo nella città di Milano sono circa 2.000 i giovani under 35 che hanno avviato un’impresa “verde”, generando circa 11.000 posti di lavoro e promuovendo principi di sostenibilità anche a livello lavorativo e imprenditoriale.

Secondo uno studio della Camera di Commercio del capoluogo lombardo, le 55.000 le aziende green distribuite sul territorio italiano, sono state in grado di generare, negli ultimi cinque anni, una crescita media del 28%. Un trend che ha interessato in particolare la Lombardia, con un giro d’affari complessivo di quasi 50 miliardi di cui 35 solo nella città di Milano. L’incremento del settore green è trainato dalle grandi città lombarde: Milano che conta 4.000 imprese ecosostenibli, Brescia e Bergamo, con oltre mille realtà, Varese e Monza con quasi settecento.

Tra i settori di mercato più orientati all’impiego di energie rinnovabili e soluzioni sostenibili troviamo il comparto dell’edilizia e delle costruzioni, l’ambito consulenziale, l’agricoltura e il settore immobiliare. A dimostrazione di quanto detto si contano circa 231.000 medie imprese nel settore dei servizi, 80.000 nel settore manifatturiero, 38.000 nel settore delle costruzioni e 5.000 nelle Public Utilities.

La conseguenza di questa crescita di realtà “green oriented”, è l’aumento delle figure professionali ad essa legate. Professioni come l’energy manager, gli addetti alla certificazione energetica degli edifici, gli eco designer, esperti di gestione dei rischi e degli impatti ambientali, bio-ingegneri, esperti di bonifica ambientale, consulenti per eco-imprese, agronomi e agricoltori biologici, sono tutte collegate al mondo delle risorse rinnovabili.

Ma non è solo in ambito imprenditoriale che l’Italia si distingue rispetto alle tematiche di eco sostenibilità.

Il nostro paese rappresenta un’eccellenza anche nel riciclo e nella gestione dei rifiuti. Già nove regioni italiane hanno raggiunto gli obiettivi di smaltimento dettati dalla Comunità Europea per il 2020, conquistando il primato per l’eliminazione dei rifiuti speciali ed industriali.

Una nota lodevole va anche alla gestione dei rifiuti nella “vita quotidiana”. L’Italia, infatti, è al terzo posto in Europa per riciclo dei rifiuti urbani con una percentuale del 42%. Grazie alla raccolta differenziata, ogni anno si riduce di circa il 33% l’emissione dei gas serra nell’aria con una media di 253 kg per abitante, facendo in questo modo risparmiare al paese quasi 2 milioni di tonnellate di Co2.

Non è tutto. Un altro degli aspetti che pone l’Italia ai primi posti del ranking europeo è quello del risparmio energetico in ambito agricolo e industriale. Come per quello residenziale, anche in questi segmenti produttivi e di mercato c’è un’attenzione sempre maggiore verso l’impiego di risorse e di energie rinnovabili.

Una consapevolezza crescente, alimentata dalle campagne di sensibilizzazione promosse da parte dello Stato e dagli incentivi stanziati per favorire l’adozione di soluzioni di risparmio energetico e sostenibilità.

Dei veri e propri modelli di sviluppo sostenibile che premiano la riduzione dell’impatto ambientale.

Scegliere di adottare una politica di sviluppo green conviene non solo sotto il profilo ambientale ma anche economico, soprattutto se si considerano le agevolazioni fiscali delle quali godono questo genere di investimenti.

Tra gli interventi più comuni per la riqualificazione energetica, il fotovoltaico permette un reale e sostanzioso risparmio a lungo termine, con un tempo di ritorno dell’investimento che va progressivamente riducendosi grazie ai minori costi della tecnologia applicata e ai progressi che questa stessa tecnologia è stata in grado di mostrare nel corso dell’ultimo decennio. Per le aziende, poi, adottare questa tecnologia può portare reali benefici all’interno del processo produttivo generando un risparmio concreto nel consumo e nella gestione dell’energia.

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