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Effetto petrolio e rincari in bolletta: la soluzione è nelle energie rinnovabili.

Sole, mare e relax non saranno gli unici pensieri nelle vacanze degli italiani. È in arrivo  un’ondata di bollette roventi!

E’ stata definita “effetto petrolio” l‘ondata di rincari che, a partire dai primi giorni di Luglio, ha investito le bollette degli italiani. Una sorpresa di inizio estate non proprio gradita. Per circa due mesi, infatti, la tariffa elettrica subirà un rincaro del 6.5% mentre quella del metano aumenterà del 8,2%.

Come spiegato dall’Arera, l’autorità di regolazione dell’energia, delle reti e dell’ambiente, i rincari sono causati dall’accelerazione delle quotazioni del petrolio, cresciute del 57% in un anno e del 9% solo nel mese di maggio. Questo fenomeno, come prevedibile, ha portato delle conseguenze evidenti, anche nel mercato energetico.

Ogni tre mesi, l’Autorità dell’Energia, provvede ad aggiornare le bollette dei consumatori sulla base dell’andamento dei mercati delle materie prime energetiche, sia che si tratti di mercato tutelato sia di quello libero. L’andamento del petrolio, infatti, si riflette inevitabilmente sulle condizioni economiche e di conseguenza sui costi in bolletta.

Nel tentativo di contenere il rincaro previsto per il trimestre luglio-settembre di quest’anno, Arera ha deciso di limare i costi degli oneri di sistema. L’obiettivo è quello di ridurre la spesa complessiva che dovrà però essere recuperata con interventi futuri.

In aggiunta al consueto rincaro dei prezzi per i mesi estivi, quindi, la spesa complessiva a fine settembre, rispetto all’anno precedente, sarà del 4.8% in più per la bolletta elettrica e del 2% in più per la bolletta del gas. Questa la diretta conseguenza dell’effetto petrolio. Un fenomeno, che ha avuto ripercussioni anche sui beni di consumo per i quali si è registrato un aumento dell’1,4% rispetto al 2017. Benzina e gasolio, poi,  hanno subito un incremento annuo rispettivamente del 9,7% e del 12,6%.

L’instabilità delle condizioni di mercato, l’aumento dei prezzi e la dannosità sull’ambiente dell’utilizzo di fonti fossili, sembrano suggerire un’unica soluzione. Parliamo di un cambio di direzione verso l’impiego di energie rinnovabili.

Queste fonti di energia pulita inesauribile, non sono soggette alle fluttuazioni di prezzi ne influenzabili dai trend di mercato. Ma non solo. L’utilizzo di energie alternative, come il fotovoltaico, contribuiscono al raggiungimento dell’indipendenza energetica, permettendo agli utenti di risolvere molti dei problemi economici e di gestione, legati all’utilizzo e all’acquisto fonti energetiche tradizionali.

Sono gli stessi addetti del REN21 a sostenere che un futuro 100% green sia realmente raggiungibile entro il 2050. L’organismo internazionale in campo energetico, costituito da rappresentanti del governo e delle ONG, è arrivato a questa conclusione dopo aver consultato un campione di 114 esperti del settore provenienti da tutto il mondo, così come riporta il Renewables Global Futures Report 2017.

Come ritengono gli stessi esperti del REN21, un futuro basato sull’utilizzo di energie rinnovabili avrebbe effetti che vanno oltre la tutela ambientale. Si è dimostrato, infatti, che le fonti di energia alternativa rappresentano, di fatto, un ottimo strumento, per cancellare tutti gli impedimenti che attualmente limitano l’accesso ai servizi energetici, alle comunità più povere del Pianeta.

In più, i prezzi legati a queste tecnologie diventeranno sempre più competitivi, permettendo a chiunque di utilizzarle. È lo stesso presidente del REN21 a sostenere che, da quando l’organismo venne fondato nel 2004, nessuno avrebbe potuto immaginare, che gli esperti di energia più importanti del mondo si sarebbero trovati, ad oggi, a partecipare a discussioni concrete sulla fattibilità di un futuro 100% sostenibile

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