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L’energia eolica produttrice rinnovabile di elettricità.

La forza del vento: antichità, attualità e previsioni future.

L’importanza del vento non è una scoperta da attribuire all’epoca moderna. L’energia eolica trova infatti applicazioni fin dai tempi antichi, dove veniva sfruttata per la ventilazione naturale delle abitazioni, per gli spostamenti con le navi a vela e, sotto forma di energia meccanica, nei mulini a vento.

Uno dei primi popoli ad intuirne l’importanza e l’efficacia, fu quello dei vichinghi, che sfruttò questa energia per spostarsi in modo più agevole, nei mari del nord, con delle navi chiamate Drakkar. Tra i primi modelli di imbarcazioni a vela, le Drakkar, erano caratterizzate da una forma allungata e dinamica e da una grande vela rettangolare montata su un unico albero, l’ideale per i loro viaggi esplorativi in Islanda e Groenlandia.

La prima forma di utilizzo del vento per fornire energia meccanica, avvenne nel I sec. D.C. e trovò applicazione nel progetto dell’ingegnere greco Erone di Alessandria: la ruota a vento. L’invenzione di questa ruota è il primo passo, concreto e documentato, di utilizzo dell’energia eolica nell’alimentazione di una macchina. La ruota, infatti, sfruttando la rotazione di una pala, metteva in moto un pistone generando energia meccanica.

Fu solo nel VII secolo, in Oriente, che nacque il primo vero modello di mulino a vento, la cui diffusione avvenne, prima in Persia, poi in India e in Cina e successivamente, in conseguenza alle crociate, anche in Occidente.

Dopo l’anno 1000 D. C. l’impiego dei mulini, si estese anche ad altre funzioni di uso comune come il pompaggio dell’acqua marina per l’estrazione del sale o nella macinatura dei cereali per la produzione di farina.

Negli Stati Uniti, l’utilizzo di pompe ad energia eolica, permisero la bonifica di vaste porzioni di terreno, aumentando così le aree adibite alla coltivazione e quelle destinate al foraggiamento degli allevamenti. Un altro importante vantaggio derivante dalla bonifica dei terreni, fu l’espansione delle linee ferroviarie, con il conseguente aumento della circolazione di persone e merci e, quindi, dello sviluppo economico.

Altra importante svolta dovuta all’utilizzo dell’energia eolica, fu promossa dal barone inglese, Lord Kevlin, che, intorno alla fine dell’800, propose l’impiego di questa fonte di energia come sostituta in tutti i processi industriali. Fu proprio da questo momento che iniziò a diffondersi, seppur timidamente, l’idea che le fonti di energia rinnovabili potessere essere una valida alternativa a quelle di uso comune.

Ma l’avvio concreto dell’utilizzo del vento per la produzione di energia elettrica, si ottenne solo nel 1887 quando, il francese Duc de la Peltrie, costruì il primo aerogeneratore europeo in grado di trasformare l’energia cinetica del vento, in elettricità. Negli stessi anni anche gli Stati Uniti realizzarono il primo mulino a vento per generare corrente elettrica. È da questi avvenimenti che si può considerare l’avvio ufficiale dell’impiego di energia eolica come risorsa in ambito industriale.

L’interesse generale e diffuso per questa fonte rinnovabile nacque nel 1973, dopo la crisi petrolifera, quando l’eolico rappresentó una vera e propria alternativa alle fonti fossili.

Ad oggi i sistemi eolici in commercio, sono di due tipi, ad asse orizzontale e ad asse verticale e sono il risultato di veri e propri studi scientifici, tecnologici e di dinamicità.

Entrambi i modelli si basano su un sistema “a pale” adibite alla trasformazione dell’energia cinetica in energia meccanica e da un generatore che trasforma l’energia meccanica in elettricità. Il rendimento delle pale varia in funzione della velocità del vento, maggiore è la sua velocità e più elevata sarà la quantità di energia prodotta. Il generatore, invece, può soffrire nel caso di raffiche di vento troppo forti, per questo, la maggior parte dei costruttori di sistemi eolici, introduce al suo interno, un convertitore di frequenza che ne regola l’andamento migliorandone i rendimenti.

Ruolo fondamentale negli impianti eolici è rappresentato dalle pale che possono variare in quantità (solitamente da una a quattro) e nei materiali di costruzione. Tra i migliori in assoluto si distingue, per la sua leggerezza, la vetroresina.

Nel 2016, il 51% della potenza energetica installata, è stato rappresentato dall’eolico per un totale di 12,5 GW connessi alla rete dell’ UE. Con il 44% del totale, è la Germania a detenere il primato europeo mentre, altri paesi come Francia, Paesi Bassi, Finlandia, Irlanda e Lituania hanno raggiunto il record per l’utilizzo di fonti rinnovabili. Complessivamente, nel 2016, le rinnovabili (eolico, fotovoltaico, idrico, ecc) hanno coperto l’86% di potenza installata.

I sistemi eolici rappresentano uno dei pilastri del mercato energetico e, negli ultimi anni, anche nuovi paesi come Africa, Asia e America Latina si stanno avvicinando a questa tecnologia.

Il Global Wind Energy Council ha dichiarato che, entro il 2030, l’eolico potrebbe fornire il 20% dell’energia elettrica mondiale. Come anticipato con gli “accordi di Parigi”, l’ipotesi stilata prevede quattro fasi di crescita, tra il 2020 e il 2050 e il termine dell’utilizzo di carbone entro tale data.

Introduzione di investimenti dedicati, per un totale di circa 200 miliardi, creazione di nuovi posti di lavoro e riduzione di emissioni di CO2, per più di 3 miliardi di tonnellate all’anno, sono solo alcuni dei vantaggi collegati alla crescita di questa nuova tendenza.

Negli ultimi tempi si stanno sviluppando anche soluzioni mirate all’introduzione della tecnologia eolica in ambito aziendale e residenziale: il microeolico.

Con una turbina di altezza inferiore agli 8 metri, è infatti possibile generare una potenza di 6 kw. L’eolico Enessere, 100% made in Italy, ne è un esempio concreto. Qualità e design unite in un unico prodotto disponibile in diversi materiali e colorazioni.

L’eolico può essere considerato come un sistema in continua evoluzione e di grande rilevanza per il futuro, con un ruolo decisivo nel percorso verso la rivoluzione energetica di cui tanto si parla.

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