Uno dei timori più grandi per chi monta un impianto fotovoltaico è legato alle condizioni atmosferiche: come reagiranno i pannelli (e quanto cambierà la loro resa!) alla prova delle condizioni atmosferiche? Il grande caldo estivo, ma anche grandine, pioggia, magari vento forte: timori legittimi, che i produttori hanno ben presente. Per questo i test sui prodotti sono particolarmente accurati anche per quanto riguarda questi aspetti.
È ovvio che il fotovoltaico sia amico del sole, infatti il 70% della produzione annua di un impianto si ha comunque tra aprile a settembre, indipendentemente dalla latitudine. Se in inverno si hanno più consumi (teniamo le luci accese per più ore al giorno, ad esempio), è anche vero che le temperature più basse non impediscono ai pannelli fotovoltaici di fare il proprio dovere, cosa dimostrata anche dal successo che questo tipo di impianti riscontra in Paesi più a nord, come Svizzera o Germania. E il motivo è semplice: la capacità di trasformare i raggi solari in energia migliora all’abbassarsi della temperatura. La resa dei pannelli fotovoltaici diminuisce leggermente con temperature superiori ai 25°: d’estate, quindi, l’impianto produce di più per la maggiore disponibilità di luce, ma con meno efficienza nelle ore più calde. In inverno, le poche ore di luce a disposizione vengono compensate da una resa maggiore, grazie alle temperature più basse che favoriscono l’efficienza. Questo non significa che le alte temperature estive siano un problema: i pannelli Sunpower Maxeon, montati suglla maggior parte degli impianti Elmec Solar, sono testati in condizioni operative che vanno dai -40° ai +60° per il modello 5AC, addirittura +85° per il 3BLK. Pur restando valida la regola generale secondo cui la resa maggiore si ha con un clima più temperato, questi pannelli in fase di test hanno dimostrato di essere in grado di lavorare senza danneggiarsi e senza inficiare la produzione futura.
Non solo caldo e freddo: vento, pioggia, grandine… come reagiranno i pannelli sul tetto, esposti a tutto questo apparentemente senza protezioni? E le uggiose giornate autunnali, dove non piove, ma il cielo è comunque coperto, come influiranno sulla produzione di energia? Ovviamente, l’oscuramento causato dalle precipitazioni e dal cielo coperto non azzera la produzione: i pannelli di ultima generazione minimizzano la riduzione di luce causata dalla perturbazioni, garantendo almeno il 25% della loro produzione. Con un vantaggio in più: la pioggia aiuta a mantenere pulito l’impianto, rimuovendo detriti e sporcizia dalle celle, e quindi migliorando la loro efficienza. I pannelli fotovoltaici, infatti, hanno un rivestimento autopulente, così basterà un po’ di pioggia (o una lavata con un tubo da giardino) per rimuovere lo sporco più comune che a lungo andare potrebbe influire sulla produttività. La grandine estiva, invece, è un’eventualità comunque prevista dai produttori: sempre i pannelli Sunpower Maxeon, ad esempio, sono testati per resistere senza problemi a chicchi di grandine con 25 millimetri di diametro, che impattano con una velocità di 23 metri al secondo. Una bella tempesta, che però non spaventerà il nostro impianto.
Un discorso a parte va fatto per la neve o il ghiaccio. La neve infatti è coprente, quindi un eventuale accumulo andrebbe evitato, per non ridurre troppo l’esposizione alla luce: un’operazione che è possibile fare con una spazzola morbida, quando ci troviamo di fronte a nevicate davvero importanti, ma solo e soltanto se il tetto lo permette (la sicurezza prima di tutto!). Consideriamo però che la neve che si accumula sui pannelli è solitamente la prima a sciogliersi, quindi non perderemo molto. Il ghiaccio, invece, è meglio aspettare che si sciolga naturalmente: i rischi di rovinare la superficie dei pannelli sono troppo alti. Per quanto riguarda il vento, invece, i test di base prevedono raffiche fino a 120 chilometri l’ora. Senza nessun problema.