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Calpestare un suolo che produce energia? Con il pavimento fotovoltaico si può

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Avete mai pensato ad un’installazione di un balcone o terrazzo che preveda un pavimento fotovoltaico?

Vi sarete soffermati almeno una volta a contemplare la pavimentazione esterna, magari pensando ad una serie di operazioni per finiture, pulizia o verniciatura delle piastrelle.

Questo tipo di installazione prevede un surplus sia dal punto di vista dell’impatto estetico che della funzionalità. Lo scopo è di trasformare il potente irraggiamento solare in energia elettrica pulita. Tutto questo ora è divenuto realtà.

Vediamo di cosa si tratta:

L’idea è nata dalla stretta collaborazione tra l’azienda Butech, società filiale spagnola del gruppo Porcelanosa orientata allo sviluppo di materiali e sistemi di costruzione, e l’azienda specializzata in applicazioni per il fotovoltaico Onyx Solar.

Questo sodalizio è stato il frutto della creazione del primo pavimento fotovoltaico transitabile. Quest’ultimo è composto da vetro fotovoltaico integrato su una pavimentazione in ceramica completamente percorribile.[/vc_column_text][vc_column_text]

Caratteristiche

Durevole, resistente agli agenti atmosferici e alla pressione poichè assolutamente calpestabile, ideale per la realizzazione della pavimentazione di balconi e terrazze ma anche di spazi pubblici. Il pavimento fotovoltaico riunisce in se l’integrazione architettonica con il concetto di tecnologia sostenibile, un’assoluta innovazione nel campo della realizzazione di esterni.

Una produzione di elettricità pulita dall’incredibile portata per le sue applicazioni, come un pavimento tradizionale. Presto le pavimentazioni fotovoltaiche potranno essere una soluzione molto interessante combinando integrazione totale, design, riduzione dell’impatto ambientale e versatilità. Il tutto senza perdere spazio e utilizzando al massimo gli spazi esterni.

La novità principale di questo pavimento fotovoltaico, rispetto ai pannelli standard, è l’uso di un sottile e resistentissimo vetro laminato integrato su ceramica Ston-ker®.[/vc_column_text][vc_single_image image=“897” img_size=“full” alignment=“center”][vc_column_text]Il pavimento é composto da piastrelle fotovoltaiche modulari in film di Silicio amorfo o CIGS rimovibili, atti alla cattura dell’irraggiamento e alla trasformazione dello stesso in elettricità. Conferisce alla pavimentazione robustezza e durata paragonabile alla pietra naturale ed offre una garanzia equivalente ad una tradizionale piastrella da esterno, sia per la calpestabilità che per la resistenza ai carichi di arredi di grandi dimensioni.

I pannelli fotovoltaici sono fissati sull’estradosso della lastrica solare allo scopo dell’ottenimento di una sottostante intercapedine, posta proprio sotto la superficie di calpestio, adibita alla creazione di una sorta di nicchia, funzionale alla riposizione dei collegamenti elettrici per il funzionamento dell’impianto.

Installazioni pubbliche

I pannelli solari calpestabili hanno già effettuato dei test in aree molto affollate come aeroporti, porti e centri commerciali.

La prima installazione fissa è avvenuta su due linee all’interno del centro commerciale Green Quarter ad Astana, in Kazakhistan. Si tratta di 80 metri quadrati di pannelli per un totale di circa 11,7 KW di energia generata. L’elettricità sviluppata serve per aiutare il fabbisogno energetico del centro commerciale stesso.

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Il Saluto al Sole

Sulla riva di Istarska obala, in cima alla penisola di Zara, in Croazia, si è illuminato il Saluto al Sole, creazione dell’ architetto Nikola Baši.

Il Saluto al Sole, nella forma di un cerchio con diametro di 22 metri, è composto di 300 pannelli con multipli strati di vetro posati allo stesso livello come le lastre di pietra sulla riva.

[/vc_column_text][vc_single_image image=“908” img_size=“full” alignment=“center”][vc_column_text]Sotto i pannelli conduttivi si trovano moduli solari fotovoltaici attraverso i quali viene realizzata, grazie alla loro luce, una comunicazione simbolica con la natura.

Con il più bel tramonto al mondo si raccordano gli elementi d´illuminazione installati secondo un programma particolare e producono un bellissimo gioco di luce al ritmo delle onde ed il suono degli organi marini.

I moduli solari fotovoltaici assorbono l´energia del sole durante il giorno per trasformarla in elettricità e distribuirla nella rete. Lo schermo informativo indica l’attuale produzione di energia elettrica, ed il sistema potrebbe arrivare ad una produzione di 46.500 kWh all´anno.

Questo sarebbe una mini centrale elettrica dalla quale l´energia verrebbe usata non solo per l´impianto del Saluto al Sole, ma anche per l´illuminazione dell´intera riva, per un prezzo tre volte inferiore a quello esistente. Il progetto è un esempio unico di unione dell´utilizzo di riciclabili fonti di energia, efficacia energetica ed assestamento dello spazio urbano.[/vc_column_text][vc_message message_box_color=“alert-success” icon_type=“pixelicons” icon_pixelicons=“vc_pixel_icon vc_pixel_icon-info”]

CURIOSITA'

Sulla corona circolare intorno al Saluto al Sole ci sono i nomi dei santi di Zara, tutti i santi titolari delle chiese che si trovano o si trovavano sulla penisola.

Presso ogni nome c’è la data della loro festa con la declinazione del Sole e la durata della luce solare in tale data e luogo preciso sulla riva. Queste iscrizioni confermano il collegamento fra Zara ed il Calendario di San Grisogono il cui registro del tempo diede un grande contributo agli inizi della navigazione astronomica.

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Energia per smartphone

In Svezia l’azienda Platio ha realizzato anche una serie di pannelli solari sulle panchine di alcuni porti. L’energia generata serve per alimentare gli smartphone dei viaggiatori in transito con le navi.

Da un paio d’anni li sta testando anche in Ungheria, da usare sui marciapiedi, sulle panchine di parchi e piazze e sulle passerelle per pedoni. Lo scopo ovviamente è quello di raccogliere energia per ridistribuirla alle persone che usano quelle aeree pedonali. Ad essere sinceri Platio non è la prima azienda che cerca di investire sulle energie rinnovabili in spazi pubblici. Ci sono già stati i progetti di Solar Roadways, Wattway di Colas e Pavegen.

Piastrelle fotovoltaiche ibride

L’Università di Bologna, invece, ha progettato e brevettato una piastrella solare ibrida per essere utilizzata su superfici con particolari vincoli di metratura e di posa. Tra gli ambiti di applicazione, pavimentazioni industriali, terrazze e tetti piani, camperistica e nautica.

Una piastrella solare calpestabile che permette di sfruttare allo stesso tempo sia l’effetto fotovoltaico, per produrre energia elettrica, che l’effetto termico, in grado di garantire alle abitazioni acqua calda sanitaria.

Rivestita con due diversi tipi di resina plastica, la piastrella è stata progettata in modo specifico per essere utilizzata su superfici con particolari vincoli di metratura e di posa; fino ad oggi non del tutto superabili con le soluzioni presenti sul mercato.

Il nuovo prodotto – si spiega – non  richiede maggiori abilità rispetto alla posa di comuni piastrelle autobloccanti. Lo spessore della piastrella ibrida è inoltre lo stesso delle più comuni piastrelle autobloccanti.

Nel progettare la piastrella, inoltre, i ricercatori hanno dedicato un’attenzione particolare a due aspetti chiave per la diffusione di questa nuova tecnologia: la facilità di produzione e la messa in opera da parte degli installatori. Il risultato è un prodotto riproducibile in serie, con lo stesso spessore delle comuni piastrelle autobloccanti, che può essere facilmente installato.

Lo stampo dedicato prevede canali adattati alla creazione della copertura inferiore e superiore con sigillatura del sistema. Dispone inoltre di sistemi appositi per il distacco della piastrella ibrida ultimata post colata.

Se vuoi saperne di più su come è fatto un pannello fotovoltaico e i migliori che ci sono in commercio clicca qui[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

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