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Sostenibilità, senso di comunità, aree verdi e ritorno alle origini sono i principi alla base dei progetti ambientali degli italiani. Il più recente? Urban Farm 2019. Lanciato dall’Università di Bologna, ha l’obiettivo di ripensare la produzione di cibo nei tessuti urbani in funzione della sostenibilità ambientale e della comunità. La sfida è stata lanciata agli alunni delle facoltà di Agraria, Biologia, Architettura, Design, Economia, Ingegneria e Studi Umanistici di tutto il mondo. Il compito è di progettare sistemi di agricoltura urbana che prevedano l’utilizzo delle migliori innovazioni architettoniche e tecnologiche.
L’ispirazione deriva dall’ iniziativa olandese “Design the ultimate urban greenhouse” e coinvolge le città di Bologna, Belluno e Conegliano, per le quali i partecipanti dovranno studiare come dare nuova vita agli spazi liberi ed alle strutture abbandonate. Quest’ultime dovranno diventare luoghi di socialità, studio, produzione e centri di agricoltura, con l’ulteriore funzione di offrire occupazione ai più svantaggiati.
I gruppi iscritti al concorso sono 35, per un totale di 130 studenti provenienti da 28 differenti Università del mondo; dovranno presentare la loro proposta entro il mese di gennaio. Dopo di che, in occasione della NovelFarm di Pordenone, la mostra-convegno internazionale sulle nuove tecniche di coltivazione, verrà premiato il miglior progetto per ciascuna delle tre città.
Grazie al concorso dell’Università italiana, gli studenti potranno cimentarsi in questa entusiasmante sfida. Una sfida da non sottovalutare, e che ha obiettivi e radici ben profonde; in primo luogo legate ad una maggiore sostenibilità ambientale e, più in generale, in funzione di uno stile di vita più sano e conviviale. A tal proposito esistono già esempi di comunità green italiane che prendono il nome di ecovillaggi.
Si può parlare di ecovillaggi quando si è di fronte a modelli abitativi sostenibili che ospitano comunità di persone che hanno scelto di vivere rispettando l’ambiente. Scopo principale di questi villaggi è sfruttare il territorio. Preservandolo ma anche ritrovando i valori e i principi legati alla famiglia ed al rapporto con la natura e la terra.
Casali, cascine in pietra naturale, legno, paglia e tanto verde sono le componenti che solitamente caratterizzano gli ecovillaggi, talvolta costruiti ex-novo e talvolta risultato di un intervento di riqualificazione di un’area abbandonata. Fondamentali per i villaggi eco sono sicuramente aspetti come l’autosufficienza energetica derivante da fonti rinnovabili e l’autosufficienza alimentare derivante da cultura biologica. Gli abitanti del complesso possono inoltre esercitare una professione all’interno del villaggio, purchè anche questa sia ad impatto zero.
Sempre in funzione del ritorno ai valori di un tempo, negli ecovillaggi, lo scambio è preferito al denaro, di che modo che tutte le cose e le persone possano avere lo stesso valore. Questi fa sì che ci sia più comunicazione e collaborazione tra gli abitanti.
Nel mondo esistono già tantissimi esempi di ecovillaggi con persone residenti o, anche, solo di passaggio. Questi villaggi non sono solo luoghi in cui poter vivere ma anche mete di vacanza per poter trascorrere un periodo in tranquillità, lontano dal caos. In Italia esistono, ad oggi, circa 100 ecovillaggi, molti nuovi progetti sono in corso, tra cui quelli che fanno parte della WWOOF, la World Wide Opportunities on Organic Farms, l’organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche con chi ha voglia di offrire il proprio aiuto, in cambio di vitto e alloggio.
Il progetto italiano e il modello degli ecovillaggi sono dunque iniziative che mirano a mettere in risalto le potenzialità del nostro ambiente e della terra, avendone cura e rispetto. Nella stessa direzione, sono sempre di più anche i centri di agricoltura urbana; fenomeno che negli ultimi anni ha preso piede anche nella vicina metropoli milanese.
Idee e studi in questo senso sono dunque nei progetti degli italiani, non resta altro che accoglierli e sostenerli, contribuendo a rendere anche la nostra comunità e quotidianità più green e sostenibile.
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