Il fotovoltaico italiano è primo in classifica con il birrificio più solare al mondo.
La produzione di birra non è mai stata così sostenibile. Si trova a Massafra, in provincia di Taranto, lo stabilimento produttivo Heineken, premiato come primo al mondo per produzione di energia fotovoltaica e per numero di pannelli solari installati. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione di Expo 2015, da Solarplaza, il network olandese promotore dell’utilizzo di energie rinnovabili a livello globale. In gara 50 birrifici in tutto il mondo, valutati in base alla quantità di energia impiegata per la produzione di birra, proveniente da fonti rinnovabili.
Un risultato importante che rappresenta un traguardo cruciale per l’azienda, attenta alle tematiche relative alla sostenibilità ambientale. Lo stabilimento, grazie all’installazione di 13.000 pannelli solari su una superficie di 51.000 mq, è in grado di produrre 4.42 GWh di energia elettrica annua, riducendo le emissioni di CO2 di circa 1700 tonnellate/anno e coprendo il 20 per cento del proprio fabbisogno energetico.
Sono molti i vantaggi che l’azienda ha potuto trarre dall’impiego della tecnologia fotovoltaica. Parliamo di un notevole risparmio energetico ed economico ma anche di un grande ritorno di immagine, un successo sia a livello di produzione che di valore aggiunto per l’intero Gruppo.
Quello di Massafra, però, non è l’unico stabilimento di Heineken a rientrare in questa speciale classifica.
All’ottavo posto si colloca infatti un secondo polo produttivo in provincia di Bergamo, in grado di produrre 1,1 GWh di energia da fotovoltaico grazie all’installazione di 3.984 pannelli solari che permettono il risparmio di 447/anno tonnellate di CO2.
Proprio in questi stabilimenti è stata realizzata la prima birra “fatta con il sole”, cioè con energia rinnovabile derivante da pannelli solari. Si tratta della nota “bionda” italiana “Baffo D’oro” della Moretti. Questa birra “solare” ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio per lo sviluppo sostenibile nel 2016, promosso dalla fondazione per lo sviluppo delle rinnovabili e dalla fiera di settore Ecomondo-Rimini, manifestazione patrocinata del Ministero dell’Ambiente.
I risultati ottenuti dal Gruppo Heineken in Italia seguono la tendenza già evidenziata nello studio del politecnico “Advisory on the commercial strategy for the italian PV Market”, in cui è stato dichiarato che, tra le aziende più adatte all’utilizzo del fotovoltaico nei loro cicli produttivi, troviamo proprio quelle di food&beverage. L’analisi dimostra come le aziende con consumi di energia elevati quali, per esempio, gli stessi stabilimenti di Heineken, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili impiegate nel ciclo produttivo, abbiano modo di gestire al meglio i picchi di richiesta energetica traendo un beneficio diretto dalla disponibilità di quote autoprodotte. L’utilizzo di una fonte sostenibile come quella solare permette di massimizzare l’autoconsumo e aumentare sensibilmente la propria competitività all’interno del mercato di riferimento.
Tra le aziende individuate dallo studio, oltre a quelle food&beverage, ricordiamo quelle plastiche, siderurgiche, tessili, di produzione e trattamento della carta e del vetro, tutte realtà accomunate da elevato fabbisogno energetico.
Oggi, grazie all’introduzione del fotovoltaico e all’impiego di fonti rinnovabili nei cicli produttivi, è finalmente possibile ridurre i consumi e i costi legati all’energia, permettendo alle aziende di essere più competitive sul mercato e contribuendo a diminuire, in modo significativo, l’emissione di CO2 nell’atmosfera!
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